Come può l’Europa rafforzare la sua posizione nel Golfo?
Gli europei cambiare l’equilibrio di potere nel Golfo a loro favore avvicinandosi con più flessibilità ai Paesi della regione
Le monarchie arabe del Golfo sono al centro di un nuovo “balance of power” in Medio Oriente e Nord Africa. Con il declino del dominio regionale degli Stati Uniti e l'emergere del caos dell'ultimo decennio, i membri del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) hanno rafforzato il proprio ruolo internazionale come mai prima d'ora.
I Paesi europei, abituati a seguire gli Stati Uniti nella regione, faticano ad adattarsi al nuovo ordine multipolare, non comprendendo la nuova capacità delle relazioni politiche e delle vaste risorse finanziarie di stati come Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
L'instabilità della regione rappresenta una grave minaccia per la sicurezza economica, energetica e territoriale dell'Europa. Una ulteriore escalation dei conflitti nei quali i paesi GCC sono attori principali, come le crisi in Libia e Yemen, accrescerebbe la minaccia terroristica per l'Europa e potrebbe scatenare una nuova crisi di rifugiati.
Il nuovo policy brief a cura di Cinzia Bianco, Visiting Fellow di ECFR, analizza in dettaglio le implicazioni per l'Europa dello spostamento degli equilibri di potere verso i Paesi arabi del Golfo.
Gli europei hanno urgente bisogno di rafforzare il proprio ruolo geopolitico nel Golfo, superando la competizione per la definizione di un ruolo più autonomo e strategico.
Gli europei potrebbero cambiare l'equilibrio di potere nel Golfo a loro favore e contribuire alla risoluzione delle crisi principali avvicinandosi con più flessibilità ai Paesi della regione, attraverso delle coalizioni che affrontino dossier specifici.
I governi europei, inoltre, dovrebbero esaminare dettagliatamente le relazioni con le monarchie del Golfo e trovare obiettivi e priorità in comune nella regione MENA.
Muovendosi con maggiore efficacia nella politica regionale, i paesi europei possono costruire nuove alleanze per perseguire gli obiettivi prefissati. Tenere in considerazione la dimensione regionale di crisi come Iraq, Libia, Yemen consentirebbe agli europei di contrastare le minacce e cogliere le opportunità per accrescere il proprio potere geopolitico.
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