Nuovo progetto interattivo ECFR: The Middle East’s New Battle Lines

Una guida interattiva alle dispute che minacciano la stabilità del Medio Oriente

Due opposte coalizioni in Medio Oriente hanno dato vita ad un antagonismo che potrebbe spaccare la regione. Con la competizione sempre più accesa, il confronto tra la rete di attori statali e non statali in Iran da una parte e il fronte dei tradizionali alleati occidentali, formato da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Israele dall’altra costituiscono la causa principale dello scontro regionale.

La decisione del Presidente Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’Accordo sul nucleare iraniano ha inasprito la tensione tra le parti. Gli scontri tra Israele ed Iran in Siria fanno supporre un rischio di escalation e un collasso regionale, dovuti all’intensificarsi degli intrecci tra i vari fronti.

Il nuovo progetto ECFR “The Middle East New Battle Lines” analizza le dinamiche di questa faglia. Le mappe interattive rivelano le ambizioni dei principali attori regionali e i rischi dovuti a potenziali punti di rottura. Propone inoltre una serie di raccomandazioni affinché l’Europa possa ridurre il pericolo in questo contesto.

L’UE dovrebbe focalizzarsi sia sulla salvaguardia del Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), anche senza la partecipazione degli Stati Uniti, e sul limitare il rischio di escalation.

L’Europa dovrebbe evitare di incoraggiare un approccio basato sul conflitto come strumento per gestire la reazione di Teheran. Tale confronto diretto sarebbe probabilmente controproducente, farebbe gioco ai punti di forza iraniani e genererebbe un conflitto più ampio.

I leader europei dovrebbero:

  1. Incrementare gli sforzi per risolvere le cause locali di scontro, agevolando la de-escalation tra Iran e Israele in Siria ed garantendo maggiore sostegno al processo di pace delle Nazioni Unite in Yemen.
  2. Rivestire un maggiore ruolo di leadership, impegnandosi con l’Iran nella risoluzione delle questioni regionali, includendo un’accelerazione ed espansione dei negoziati tra Iran e UE+4 (Francia, Germania, Italia, il Regno Unito e il Servizio Europeo per l’Azione Esterna) sul conflitto in Yemen.
  3. Lanciare messaggi chiari ai propri alleati, riconoscendo le preoccupazioni degli Stati del Golfo Arabo e di Israele ed enfatizzando le negative ripercussioni della guerra regionale contro l’Iran.

Con le parti dello scontro regionale sempre più interconnesse, cresce il rischio che una scintilla circoscritta scateni una deflagrazione inter-statale tale da travolgere l’intera regione”, spiega Julien Barnes-Dacey, Senior Policy Fellow del programma Medio Oriente e Nord Africa di ECFR.

L’esperta di Iran, Ellie Geranmayeh, aggiunge: “La drastica uscita del Presidente Trump dall’Accordo Nucleare rischia di aggiungere ancora più legna sul fuoco, in particolare se guardiamo ai riferimenti americani ad un cambio di regime in Iran”.

Piuttosto che sostenere quei fattori che contribuiscono all’escalation delle tensioni regionali, l’UE dovrebbe essere proattiva nel promuovere un processo che indirizzi la regione nella direzione opposta, riducendo i potenziali punti di conflitto”, sostiene Hugh Lovatt, Policy Fellow di ECFR.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.