Elezioni europee: il punto di vista di Parigi

Le ansie francesi e l’inquietudine europea: un'analisi delle elezioni amministrative francesi, di Marine Le Pen e della politica francese

Un governo di centro-sinistra profondamente impopolare, un’opposizione di centro-destra litigiosa, un’estrema destra in crescita guidata da un’astuta e popolare leader molto oltre le file degli iscritti al partito. La Francia, con la Germania uno dei motori centrali nelle politiche dell’UE, è in preda ad un malessere economico e politico che potrebbe presto scuotere le politiche europee. Il secondo round delle elezioni municipali di domenica confermano che il Fronte Nazionale, guidato da Marine Le Pen, ha raccolto, più di altri partiti, la disillusione dei francesi rispetto alle politiche nazionali e europee.

Nel primo turno del il 23 Marzo, il Fronte Nazionaleha segnato una serie di clamorose vittorie, incrementato il numero di funzionari eletti e, altrettanto importante, si è posizionata come ago della bilancia in numerose gare tra il partito socialista di centro-sinistra e l'UMP di centro-destra.

Non ci sono ragioni per dubitare che il Fronte Nazionale confermerà l’allargamento della sua base elettorale quando la Francia voterà le prossime elezioni europee in 25 maggio. La direzione del partito socialista si è politicamente rassegnata ad un'altra rotta, anche se il panico si diffonde attraverso le fila dei funzionari per i quali la politica è anche una fonte di sostentamento. La gara tra il centro-destra UMP e il Fronte nazionale è per chi otterrà il miglior piazzamento in termini di numero dei deputati o di voti popolari. Accanto alla criminalità e all’immigrazione, il Fronte Nazionale ha messo l'Europa al centro del suo tentativo di ridefinire e conquistare il cuore populista della politica francese, raffigurando l'UE come apriporta per una globalizzazione economica che sta devastando l'economia e lo stile di vita francese. Il Fronte Nazionale vuole tirare la Francia fuori dall'euro – un orientamento politico respinto dalla maggioranza degli elettori –  e rifiuta il modello esistente di Europa, chiedendo invece un’Unione di nazioni europee che si estenda da Brest a Vladivostok. Attacca i due principali partiti di governo, il Partito Socialista al potere e l'UMP all’opposizione, per aver creato un cartello politico sull’Europa e altre questioni, non offrendo scelte ai lettori e lasciando il Fronte Nazionale come unica vera opposizione.

Gli attacchi al presunto consenso tradizionale non devono oscurare il fatto che Marine Le Pen ha progettato con successo un'immagine di revisione radicale per traghettare il partito verso il potere. Il Front National è oggi una “medusa politica” dal volto dolce: i suoi tentacoli neofascisti e para-nazisti sono saldamente nascosti sotto un velo di normalità, che proclama un forte senso comune come nuova ideologia del partito. La figlia del fondatore del partito Jean Marie Le Pen, un attaccabrighe politico ottuagenario, attivo e intellettualmente tagliente, in corsa per la rielezione al Parlamento europeo, ha smussato il bordo antisemita del partito. Marine Le Pen si presenta come essenzialmente credibile nel suo rifiuto dell’antisemitismo e del razzismo. I suoi attacchi, a volte feroci, contro i musulmani e contro gli immigrati, tuonano in un paese che ghigliottinò il suo maggior monarca cristiano nel 1793 e perseguitò i preti cattolici conservatori per stabilire una repubblica in cui anticlericalismo e sfiducia contro il monoteismo militante rimangono un importante punto di riferimento ideologico per gran parte della sinistra progressiva.

L'Europa è lo mezzo. Tuttavia, il vero premio per Marine Le Pen saranno le prossime elezioni presidenziali del 2017, dove la figlia cercherà di emulare il successo del padre del 2002. Se ciò accadesse, Marine Le Pen avrebbe una buona occasione per ottenere un risultato di gran lunga migliore del padre quando affrontò Jacques Chirac. Di tutte le grandi democrazie europee, la Francia sembra oggi la più sensibile ad un successo dell’estrema destra. Questo potrebbe scuotere il suo arcaico spirito monarchico da Quinta Repubblica e trasformare la politica europea.

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