Mediterraneo Orientale: un bacino di crisi

Questo scacchiere richiede concrete decisioni da parte dei decisori politici europei e atlantici ed attenzione costante dei media.

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Guests

Welcome remarks: Ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo, Presidente,NATO Defense College Foundation 

Cinzia Bianco, Visiting Fellow, ECFR e coautrice di “Deep Sea Rivals: Europe, Turkey, And New Eastern Mediterranean Conflict Lines”

Alessia Melcangi, Professoressa di Storia del Nord Africa e del Medio Oriente, Università di Roma La Sapienza; Non Resident Senior Fellow Atlantic Council

Alessandro Politi, Direttore, NATO Defense College Foundation

Fabio Tambone, Direttore, responsabile relazioni esterne internazionali ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente e Segretario Generale MEDREG (Mediterranean Energy Regulators)

Chaired by

Arturo Varvelli, Direttore, ECFR Roma e Senior Policy Fellow, ECFR

Sotto i nostri occhi, il Mediterraneo Orientale è diventato sempre meno parte del Mare Nostrum euroatlantico e sempre più uno spazio disputato da una ragnatela d’interessi che ignorano i vecchi assetti. Gli attori (NATO e UE) che disegnavano la geopolitica di quello spazio si sono indeboliti, essenzialmente per ragioni interne e per mancanza di una chiara strategia nella Regione Meridionale, lasciando campo libero ad attori regionali (Turchia, Siria, Israele, Egitto, Iran, GCC) e non (Russia e Cina). Le poste in gioco sono: il controllo del Mar Nero e del Levante, il futuro di Cipro, i terminali della Belt and Road Initiative, l’incerta stabilità dei governi rivieraschi e l’insieme dei giacimenti ed impianti energetici nell’area sullo sfondo di una possibile pesante recessione mondiale. Questo scacchiere richiede concrete decisioni da parte dei decisori politici europei e atlantici ed attenzione costante dei media.